Dal pandolce allo zelten, passando per frustingo e mustazzoleddus: i dolci italiani tradizionalmente consumati a Natale sono tantissimi. Ecco per voi un viaggio gastronomico alla scoperta dei principali prodotti della tradizione che ogni anno addolciscono il periodo natalizio in Italia e non solo.
Valle d’Aosta: Micooula

La Micooula è una piccola pagnotta impastata con farina di segale, dalla quale deriva il suo caratteristico colore marrone, mista a quella di frumento, lievito madre, acqua ed arricchita con castagne lesse, fichi secchi, noci spezzettate, uva passa e scaglie di cioccolato fondente. Dal 2001 la Micooula è stata inserita nell’elenco nazionale dei prodotti agroalimentari tradizionali (PAT).
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Piemonte: Torrone piemontese

Il Torrone tipico del Piemonte è il dolce piemontese con le origini più remote e si distingue da quello cremonese, il torrone classico, per l’utilizzo delle nocciole tonde piemontesi al posto delle mandorle. Il questo dolce tipico vengono anche usati miele, zucchero e bianco d’uovo, impastati per una decina di ore.
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Lombardia: Panettone milanese

Il panettone è da sempre associato alla gastronomia tradizionale natalizia di Milano, città di cui è diventato simbolo. Il panettone è un prodotto da forno a pasta morbida, a lievitazione naturale; viene realizzato con le migliori materie prime e seguendo l’antica arte pasticcera. È stato inoltre registrato il marchio “Panettone” dalla Camera di Commercio di Milano a garanzia del simbolo della tradizione gastronomica milanese.
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Trentino Alto Adige: Zelten

Il suo nome deriva dal tedesco “selten”, ossia “raramente”, a riconferma della straordinarietà della preparazione di questo dolce, che avviene esclusivamente nel periodo natalizio. La ricetta ha origini antiche, si conosce infatti già dal 1700, e prevede l’utilizzo di frutta secca, alimento più reperibile nella stagione fredda. Si distingue in due varianti: una trentina, più simile ad una torta, ed una sudtorilese in cui l’impasto è più simile ad un biscotto.
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Friuli Venezia Giulia: Gubana

Dalle Valli del Natisone, in Friuli-Venezia Giulia, nasce questo dolce perfetto per le feste, in particolare per il Natale. Si tratta di una specie di strudel farcito con biscotti, frutta secca, uvetta e cacao. Questo ripieno conferisce alla preparazione un sapore particolare. Ciò che lo è la tipica forma a spirale per cui, una volta tagliato, il dolce mostra la stratificazione di ripieno e impasto.
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Liguria: Pandolce Genovese

Il pandolce è un pane lievitato farcito con canditi. Narra la leggenda che Andrea Doria coinvolse i migliori pasticceri di Genova per inventare un dolce che fosse simbolo della ricchezza cittadina, così nacque il pandolce, dessert per antonomasia delle festività natalizie. Vuole la tradizione che questo dolce venga servito a tavola dal più giovane e tagliato a fette dal più anziano.
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Veneto: Pandoro di Verona

Il pandoro ha una pasta soffice e dorata dal profumo di vaniglia. Nato a Verona è ormai diventato un simbolo del Natale in tutta Italia. Vanta origini antichissime, si parlava di lui anche ai tempi degli antichi romani, ma fu Domenico Melegatti, fondatore dell’omonima azienda, che nel 1892 a depositarne il brevetto ufficiale.
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Emilia Romagna: Certosino di Bologna

Anche detto Panspeziale, in quanto inizialmente prodotto dai farmacisti (speziali), è il fiore all’occhiello dei dolci natalizi in Emilia Romagna. Il certosino è un dolce di origine medievale a base di frutta candita, mandorle, pinoli e cioccolato fondente; dati i suoi sapori forti, viene tagliato in fettine sottili, dello spessore di una tagliatella.
Scopri il certosino di Bologna di Paolo Atti e Figli
Toscana: Panforte di Siena

Il panforte senese è un dolce tipico toscano, le cui origini risalgono agli inizi del XIII secolo, quando una monaca decise di creare una versione più “forte” del panpepato. Si prepara in occasione del Natale ma è possibile gustarlo tutto l’anno. Viene farcito con mandorle, frutta candita e spezie miste, il tutto unito allo sciroppo di miele e zucchero e cotto in forno. Dal 2013 ha ottenuto la certificazione IGP.
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Umbria: Panpepato

Il panpepato, la cui paternità è rivendicata con forza dall’Umbria, da sempre disputa con Ferrara, è un dolce tipico del periodo natalizio. Riconoscibile dalla sua forma a cupoletta, è reso bruno da un’abbondante glassa di cioccolato. I suoi ingredienti principali sono frutta secca, miele e cioccolato.
Marche: Frustingo

Il dolce tradizionale marchigiano per eccellenza è il frustingo, che delizia con il suo gusto aromatico esaltato dalla frutta secca e dai fichi. Questo è uno dei dolci più antichi della tradizione italiana, le sue origini appartengono infatti al periodo etrusco, a più di duemila anni fa. Ad oggi le ricette si sono evolute e possiamo quindi gustarlo in più di 22 varianti.
Lazio: Pangiallo romano

Le sue origini sembrano risalire alla Roma imperiale tempi in cui questo curioso dolce veniva distribuito durante il solstizio d’inverno. Il pangiallo è un panetto di frutta secca, miele, cioccolato e fichi, caratterizzato da una doratura esterna di colore giallo, una glassa allo zafferano che conferisce al dolce un aroma particolarmente deciso.
Abruzzo: Parrozzo

Il parrozzo è un dolce natalizio tipico abruzzese, diffuso soprattutto nella provincia di Pescara. Inventato nel 1920 dal pasticcere Luigi D’Amico, è oggi inserito nella lista dei prodotti alimentari tradizionali (PAT) della regione Abruzzo. Gabriele d’Annunzio fu il primo ad assaggiare questo dolce e ne rimase talmente estasiato da dedicargli il sonetto “La Canzone del Parrozzo”.
Scopri il Parrozzo di Luigi d’Amico
Molise: Ostie di Agnone ripiene

Le ostie ripiene di Agnone sono dette anche “ostie prene” e vengono solitamente preparate in occasione delle festività natalizie. Per produrre questo dolce viene utilizzato un apposito ferro che consente di realizzare le ostie. Le sottilissime ostie vengono quindi farcite con miele e frutta secca, generalmente noci e mandorle.
Campania: Mustaccioli napoletani

Immancabili sulle tavole campane, questi tradizionali biscotti venivano storicamente preparati nel mese di novembre, dopo il periodo di vendemmia, infatti la ricetta prevede l’aggiunta di mosto cotto nell’impasto. Hanno una tradizionale forma romboidale, sono caratterizzati da una pasta morbida dal sapore di miele e frutta candita mentre all’esterno sono ricoperti da una glassa di cioccolato.
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Basilicata: Crespelle lucane

Le crespelle sono un dolce tipico della tradizione lucana, onnipresenti sulle tavole in Basilicata a Natale. Sono delle frittelle di pasta di pane a lunga lievitazione, soffici all’interno e dorate e croccanti all’esterno.
Puglia: Sasanelli gravinesi

I sasanelli sono dei dolci tipici di Gravina di Puglia, preparati nel periodo di commemorazione dei defunti, o per le feste natalizie. Sono dei dolci a base di mandorle e vincotto di fichi, hanno un tradizionale colore molto scuro ed una consistenza piuttosto soffice.
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Calabria: Pitta ‘mpigliata

La Pitta ‘mpigliata o Pitta ‘nchiusa è un dolce della tradizione natalizia e pasquale calabrese, precisamente di San Giovanni in Fiore ma molto diffuso e consumato in tutta la regione. Il nome ha origini ebraiche, pitta significa infatti schiacciata. Nacque nel 1700, quando la pitta veniva usata come dolce nuziale. E’ composta da una base sottile di pasta a base di un buon vino moscato e olio extravergine di oliva, e farcita con frutta secca.
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Sicilia: Buccellato

Il buccellato è un dolce consumato nel periodo natalizio in tutta la Sicilia. Il suo nome deriva dal latino “buccellatum”, un tipo di pane a forma di ciambella incisa lungo i bordi che ricorda l’attuale dolce siciliano. Inserito tra i PAT della regione Sicilia, il buccellato è composto da un impasto di pasta frolla, farcito con un ripieno di fichi secchi, uva passa, mandorle e scorze d’arancia.
Sardegna: Mustazzoleddus de mendula

I Mustazzoleddus sono dei dolci tipici di Oristano ma diffusi in tutta la Sardegna. Sono composti da piccoli mostaccioli di farina di mandorle, decorati con una particolare glassa detta “a puntu”, ottenuta cuocendo lo zucchero con poca acqua di fiori d’arancio ed acqua.